A distanza di poco più di un anno dalla formazione del governo di Angela Merkel e della nuova Grande coalizione, le elezioni europee di maggio costituiscono un primo banco di prova importante della politica tedesca. A maggio il voto a Brema e a settembre, poi, le elezioni in tre Bundesländer rappresenteranno un nuovo test, tanto per i conservatori che per i socialdemocratici: lo scorso anno furono proprio le elezioni in Baviera e Assia a convincere Angela Merkel a non ricandidarsi alla guida della CDU. Da allora la cancelliera, sostituita da Annegrett Kramp-Karrenbauer, è sembrata più libera, decisa ad arrivare alla fine della legislatura, concludendo così il patto di coalizione sottoscritto lo scorso anno.
Il suo partito ha avviato una nuova stagione con Kramp-Karrenbauer, considerata una delfina della Merkel: per molti è lei la prossima cancelliera federale. Tuttavia, ai conservatori tedeschi manca ancora molto per definire un programma coerente per andare oltre il ‘merkelismo’, che non è solo uno stile di governo ma rappresenta la capacità di fare del partito il baricentro istituzionale del Paese, senza pretese assolutiste, ma anzi coinvolgendo altri soggetti politici e sociali al raggiungimento di precisi obiettivi e al rispetto dei valori di quel Grundgesetz che proprio quest’anno compie settant’anni.
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